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Patrimonio artistico

Quadro L'Esaltazione della Croce di Paolo Biancucci

Quadro raffigurante "L'Esaltazione della Croce" del pittore lucchese Paolo Biancucci (olio su tela) - Trattasi del bozzetto per la pala realizzata dal pittore per l'altare dell'Oratorio della Croce ed attualmente conservato nella Chiesa di San Marco.

Nato a Lucca nel 1596, Biancucci trascorse probabilmente molti anni lontano dalla patria. Ancora poco nota è la sua vicenda biografica, anche in relazione alla formazione artistica, ma riscontri documentari lo segnalano a Venezia e a Roma; la storiografia artistica lucchese riferisce inoltre di un suo lungo soggiorno bolognese. Rientrato in patria agli inizi del quarto decennio del seicento, Biancucci elabora un proprio linguaggio stilistico contrassegnato dalla morbidezza, dalla idealizzazione formale, da un classicismo tipicamente emiliani, fusi con il naturalismo in chiaro di Orazio Gentileschi. Peculiarità queste che lo differenziano da Pietro Paolini e che fanno sì che ciascuno occupi una posizione di primo piano nel panorama artistico locale. La morte, avvenuta fra il 1650 ed il 1651, coglie il pittore in un momento di splendida maturità creativa, cui appartiene anche l'Esaltazione della Croce.

Quadro L'Adorazione dei Pastori di Pietro Paolini

Quadro raffigurante L'Adorazione dei Pastori" del pittore lucchese Pietro Paolini (olio su telan cm.200 x260).

Cronologicamente l'opera è collocabile attorno agli anni '40 del Seicento, ossia nel periodo di piena maturità del pittore (Lucca, 1603-1681) e la sua provenienza risulta storicamente documentata.

Quadro L'Allegoria dell'astronomia di Pietro Ricchi

La giovane Musa Urania, raffigurata quasi frontalmente, rivolge lo sguardo verso l'alto, quasi a cercare un collegamento fra il globo, su cui sta misurando con il compasso la distanza fra le varie costellazioni, ed il cielo.

Quadro raffigurante "L'Allegoria dell'astronomia" del pittore lucchese Pietro Ricchi (olio su tela, cm.193x93) - Nato a Lucca nel 1606, il pittore beneficia di una formazione completa ed aggiornata su quanto di meglio poteva offrire il panorama pittorico italiano; i temi che sceglie di trattare, o che comunque gli vengono commissionati, spaziano dalla storia sacra a quella classica, dalla mitologia alla letteratura cinquecentesca, alle raffigurazioni allegoriche, e risultano tutti contrassegnati da una grande accuratezza di esecuzione.

Quadro Cleopatra di Pietro Ricchi

Il dipinto, che raffigura Cleopatra morsa dal serpente, si inserisce nella serie di soggetti da stanza che si affiancano alla produzione sacra del pittore.

Pittore eccentrico e viaggiatore, il Ricchi lavorò in Francia e ritornò poi in Italia, stabilendosi intorno al 1634 a Milano. Il dipinto, carico di allusiva sensualità, manifesta l'eco dell'esperienza lombarda nello slancio del corpo della donna protesa.

Disegno su carta Il profilo di un nobiluomo di Pompeo Batoni

Disegno a carboncino con tracce di biacca su carta raffigurante un "giovin signore" a mezzo busto in profilo volto a destra.

Trattasi di un disegno a carboncino con tracce di biacca su carta preparata dall'intonazione rosa, virata poi al color tabacco con il tempo e l'esposizione alla luce, raffigurante un "giovin signore" a mezzo busto in profilo volto a destra; il ritratto reca in basso la scritta "Pompeo de Batoni fece 1782 Roma". La perizia eseguita attribuisce senz'altro il disegno al celebre ritrattista che probabilmente lo eseguì, su specifica richiesta del cliente, nella tarda fase in cui la sua produzione di ritratti si ridusse al minimo a causa dell'incombenza di consegnare la serie delle grandi pale d'altare alla Basilica di Estrela a Lisbona. La superba qualità esecutiva, riscontrabile perfino nei lievi, caratteristici tocchi sulla destra del busto, nonché la tecnica del fitto tratteggio adoperato per articolarne con sodezza la fisicità e i dettagli, trovano un preciso riscontro nel coevo disegno preparatorio per un'incisione di un Ritratto di chierico nel Philadelphia Museum of Art.