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HOUSING SOCIALE: RISPOSTE PER LE EMERGENZE ABITATIVE

Giovedì, 16 Marzo, 2017
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“Abitare collaborativo”, un progetto articolato e ambizioso della Fondazione Casa Lucca orientato a recuperare e rivitalizzare piccoli borghi rurali e collinari, offrendo al contempo risposte concrete alle esigenze di bisogno abitativo sul territorio per una determinata fascia di popolazione in stato di disagio.
Prosegue il programma di housing sociale da ani sostenuto dalla Fondazione CRL con la creazione di un insieme di alloggi a canone calmierato con destinazioni d'uso differente, insieme con la presenza di servizi socio-culturali e ricreativi. La finalità, infatti, è anche quella di creare i presupposti per un'integrazione dell'esigenza abitativa, dello sviluppo sociale e del miglioramento della qualità delle vita in quartieri periferici o borghi collinari creando alloggi ad hoc e servizi di comunità.; inoltre sono previsti interventi di ristrutturazione delle abitazioni improntanti al risparmio energetico, al minor impatto ambientale riducendo i consumi e all'impiego di materiali costruttivi tradizionali e ai fondamenti di bioarchitettura e bioedilizia.
Il nuovo progetto, come accennato, nel solco del precedente, prevede il recupero di edifici di proprietà pubblica (di enti o di scuole) e privata (enti religiosi) situati in periferie urbane o in aree collinari limitrofe ai centri urbani.

I soggetti coinvolti. In primis la Fondazione Casa Lucca che è soggetto promotore insieme con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ed ente attuatore. I partners sono gli altri enti pubblici soci della Fondazione Casa (Comuni, Provincia, Arcidiocesi di Lucca, Inbar, associazioni di categoria, realtà del terzo settore e del privato sociale.

Il contesto e i destinatari. Tenuto conto che il progetto ha un raggio di azione provinciale e riguarda, come accennato, i borghi collinari e le periferie, la ristrutturazione degli immobili è mirata anche al superamento della carenza di servizi adeguati, della difficoltà di mobilità delle persone e quant'altro, cercando di interrompere la deriva dell'isolamento o della marginalità. Attraverso la 'rinascita' di borghi abbandonati o edifici dismessi, quindi, si vuole combattere il fenomeno del degrado e dell'abbandono anche grazie all'aiuto delle comunità locali.
L'idea è di dar vita a forma di housing sociale che riguardino livelli diversi delle popolazione: la cosiddetta “fascia grigia” popolata da lavoratori precari e famiglie in difficoltà che non riescono a restare nel mercato privato degli affitti, né tantomeno ad acquistare un'abitazione, oppure che non  sono compresi nel ristretto ambito dell'edilizia sociale pubblica. Ma anche situazioni di marginalità più accentuata (persone senza dimora, ad esempio) e condizioni di fragilità o a rischio povertà (anziani, padri separati, ecc.), oppure persone che hanno concluso i percorsi di recupero o che si trovano in strutture socio-sanitarie (donne vittime di tratta e di violenze) che spesso si trovano senza un’abitazione da cui ripartire.

Gli immobili – per un totale di 28 appartamenti/locali - sono situati a Lucca nell'area collinare di Arsina, nella frazione di Antisciana nel comune di Castelnuovo Garfagnana, a Tassignano (Capannori) ad Oneta (Borgo a Mozzano) e alla Ficaia (Massarosa), complesso abitativo già di proprietà della Fondazione Casa all'interno del quale è già stato realizzato un progetto di alloggi transitori inaugurati nel novembre del 2015.

L'investimento previsto ammonta ad oltre 2 milioni di euro, per la precisione a 2 milioni e 205mila euro derivanti dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (1,6 milioni di euro), dalla quota della Fondazione Casa Lucca (circa 370mila euro) e dal restante cofinanziamento dei soci della Fondazione per circa 237mila euro.

Le fasi del progetto. Già individuate le zone e gli edifici da recuperare, alcuni interventi di ristrutturazione sono già iniziati e proseguiranno nei prossimi mesi. In contemporanea sono previsti incontri con le comunità locali. Finite le ristrutturazioni degli immobili si passerà alla fase di allestimento degli arredi e, successivamente, all'inserimento delle famiglie (o delle persone) negli alloggi. Quest'ultima procedura sarà curata dalla Fondazione Casa Lucca in collaborazione con i Comuni interessati attraverso l'assegnazione delle case attraverso un bando. Secondo il programma della Fondazione Casa gli interventi di ristrutturazione e allestimento delle abitazioni dovrebbero concludersi tra il 2017 e il 2018 per poi accogliere le famiglie all'inizio del 2019.

La fase di sviluppo del progetto “Abitare collaborativo” prevede – sempre con lo stesso sistema –il recupero, la sistemazione e l'apertura alle famiglie in difficoltà di altri appartamenti nei territori dei Comuni che sono soci della Fondazione Casa Lucca.