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LA VIA DELLA CARTA IN TOSCANA

Domenica, 13 Gennaio, 2013
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Una terra ricca di acqua e vento e una creatività che affonda le sue radici nell'antichità, ma che si è mantenuta intatta negli anni, capace di coniugare innovazione e lavoro. E poi la storia, che dal duecento arriva fino ai giorni nostri, legando a doppio filo lo sviluppo culturale e tecnologico con quello delle cartiere e di ogni fase del loro complesso ciclo produttivo. Sono questi gli elementi che hanno portato Lucense a ideare e coordinare un progetto di turismo culturale nelle province di Lucca e Pistoia incentrato sul tema della carta.

Si chiama “La via della carta della Toscana”: un'idea pensata dieci anni fa, che oggi, finalmente, ha ottenuto i finanziamenti necessari per partire con le prime opere. Tre milioni di euro (2 milioni e 500mila euro provenienti da Arcus e 500mila euro dalla Regione Toscana), infatti, sono stati stanziati per avviare i primi due interventi, con l'obiettivo di recuperare architetture e memorie e di creare percorsi finalizzati alla fruizione del territorio con il coinvolgimento di energie locali. Finanziamenti ottenuti grazie ad un progetto di fattibilità sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il primo cantiere è stato aperto al Museo della Carta di Pietrabuona di Pescia, “L'Opificio Le Carte”, e prevede l'avviamento e il completamento dei primi due lotti di lavori per il restauro del fabbricato. Il secondo riguarda la progettazione e il recupero di una porzione delle antiche vie di collegamento tra le contigue valli di Pescia e Villa Basilica, utilizzate fino a metà del Novecento dalle lavoratrici e dai lavoratori delle cartiere. Verranno battuti i sentieri, segnalati gli itinerari, posizionati cartelli che ripercorrono la storia dei mastri cartai, così da calare l'escursionista in un'atmosfera a metà tra montagna e tradizione.

«La consapevolezza di un numero così significativo di testimonianze culturali, naturalistiche e architettoniche incentrate sul tema della carta – spiega Enrico Fontana, direttore di Lucense – ci ha spinto alla creazione di questo progetto di sistema interprovinciale di offerta culturale, incentrato sul tema della tradizione industriale cartaria, promosso e sostenuto proprio dal Distretto Cartario di Capannori. Una volta accertato l'interesse e il sostegno locale verso l'idea progettuale si è proceduto all'attivazione di un piano di prefattibilità  giungendo poi alla sottoscrizione di un protocollo di intesa con numerosi soggetti istituzionali, finalizzato al sostegno e all’avvio del progetto. Si tratta di un'offerta turistica e culturale che dovrà essere collegato agli altri sistemi turistici già esistenti: dal Parco di Pinocchio a Collodi alle Terme di Montecatini, dal turismo culturale di Lucca e Pistoia al turismo balneare della Versilia, dalle strade dell'olio e del vino alla ciclopedalata Giacomo Puccini, passando per il Carnevale e per le escursioni in montagna. Siamo partiti da 75mila euro (di cui 50mila euro stanziati appunto dalla Fondazione Crl) necessari per effettuare la verifica di prefattibilità e siamo arrivati a 3milioni di euro di progetto finanziato, a testimonianza della validità dell'idea».

A Lucca il più importante distretto cartario d’Europa

Quella della carta nell'area lucchese e pesciatina è una storia che viene da lontano e non è un caso che il progetto coinvolga entrambe le province. Lucca e Pistoia, infatti, vantano una tradizione secolare nella lavorazione della carta che si perpetua dal '400 e che oggi è confermata da un'industria solida e riconosciuta a livello internazionale, come conferma la creazione del più importante Distretto Cartario in Europa. Di questa industria a parlare sono i numeri: ben 130 imprese di produzione e trasformazione della carta tissue e cartone ondulato, che nello sviluppo sostenibile e nella ricerca hanno trovato prima la crescita e poi un riparo dalla recessione; realizzazione di produzioni pari al 70 per cento della produzione nazionale per il tissue e al 40 per cento per il cartone ondulato.

Restano in questi luoghi, a testimonianza di un successo che affonda le sue radici nel tempo, in una sorta di scenografico museo manifatturiero all'aperto, straordinari esempi di archeologia industriale, antiche vie di comunicazione e una ricca cultura immateriale che dall'entroterra si spinge fino al mare, dove trovano casa da circa un secolo i maestri della cartapesta del Carnevale di Viareggio.

Ecco perché si parla di “via della carta”: un'articolata rete di itinerari storici, culturali e ricreativi fondata sulla carta pregiata di Pescia, usata per la carta intestata per i papi e per la carta per le monete, la carta paglia di Villa Basilica, inventata dal farmacista Stefano Franchi, il design in carta e cartone e la cartapesta di Viareggio.

«La prossima fase – conclude Fontana – prevede, tra l’altro, anche il recupero della Cartiera Nardi, una delle più significative testimonianze di archeologia industriale presente nel comune di Villa Basilica. Qui i “mulini da carta” sono famosi per la produzione della carta paglia. Ciò che rende questo progetto, “La  via della carta della Toscana”, unico nel suo genere è la capacità di calarsi perfettamente nel contesto in cui è stato creato. In Italia non esiste un altro percorso sulla carta realizzato in un luogo dove la produzione di carta è ancora così centrale, diffusa e attuale».