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UNA TAVOLA ROTONDA SUL TURISMO IN TOSCANA

Lunedì, 11 Luglio, 2016
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Una riflessione collettiva sul futuro del turismo nell'incontro tenuto a Lucca per la presentazione dello speciale dedicato a questo settore di Corriere Imprese: un vero appello a migliorare la qualità, diversificando l'offerta turistica, favorendo l'unicità delle esperienze offerte a viaggiatori che usano sempre di più web e social per scegliere le loro destinazioni.

Questi i temi dell’incontro avvenuto nel complesso di San Francesco (nell’Auditorium Cappella Guinigi) in cui si sono confrontati il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Arturo Lattanzi, il senatore Pd e presidente della Commissione Cultura di Palazzo Madama Andrea Marcucci, il presidente Harvard Alumni Fabio Filocamo e, in collegamento Skype, l'amministratore delegato di Alpitour Gabriele Burgio; una tavola rotonda dal titolo «Un turismo fatto bene per far bene alla Toscana» moderata dal direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini.

«Il turismo è crescita, è sviluppo, e per evitare rischi di usura, ma anche le pericolose suggestioni della decrescita felice» ha sottolineato Ermini, ribadendo che «si deve passare dalla politica delle presenze turistiche a quella delle permanenze, fare un cambio di mentalità che permetta ai turisti di tornare una seconda e magari una terza volta, facendo sì che si sentano cittadini e non ospiti».
Un punto su cui ha insistito anche Fabio Filocamo, perché oggi il viaggiatore «non cerca più la cartolina, ma un'esperienza sensoriale, vuole vivere come noi almeno per un po', sentire la nostra passione». E allora, «accanto agli outlet, perché non aprire al turista le botteghe artigiane e i laboratori dove scarpe e borse vengono prodotte?».

Importante poi la riflessione del presidente della Fondazione Crl Lattanzi sul ruolo delle Fondazioni in questo contesto: «Noi non possiamo essere un bancomat, ma siamo pro-attivi verso istituzioni e associazioni per individuare progetti su cui concentrare interventi, creando anche lavoro. Occorre muoversi insieme, non parcellizzati, ad esempio con interventi coerenti in tutta la Versilia».

In collegamento Skype Burgio, Ad di Alpitour, ha condiviso la diagnosi. «La domanda crescerà nel mondo, arriveremo a due miliardi di viaggi e c'è spazio per ogni tipo di turismo. Per evitare quello rapace e fugace, occorre diversificare l'offerta e dare qualità e servizi, far sì che il visitatore ritorni». Ma come conciliare l'offerta tradizionale con le nuove forme di ospitalità, tipo Airbnb, basate sul web? Con regole che evitino la concorrenza sleale, mettendo tutti ad armi pari».

Se la Rete impone un cambio di prospettiva nella gestione del turismo, un cambio di mentalità nell'idea di valorizzazione, a lungo demonizzata, è già in atto, ha sostenuto il senatore Marcucci: «Quando ho iniziato a fare l'amministratore, nel 1990 in provincia di Lucca, il turismo era visto come una cosa di serie B, i beni culturali come un onere, il personale dei musei pubblici spesso impreparato e poco motivato e questo spiega in parte l'espressione "con la cultura non si mangia"... Ora la classe dirigente a tutti i livelli, e il governo ne è interprete, sa che il turismo è sviluppo, investimento, un'opportunità prima di tutto per noi cittadini».