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MANOVRA PER LA RIPARTENZA: 5 MILIONI DALLA FONDAZIONE CRL

Giovedì, 21 Maggio, 2020
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Ammonta complessivamente a 5 milioni di euro la manovra economico-finanziaria decisa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per far fronte all’emergenza COVID-19 e per facilitare la ripartenza. Una manovra indirizzata a potenziare il sistema sanitario, contrastare vecchie e nuove povertà, sostenere il sistema economico e imprenditoriale locale e creare nuove opportunità di lavoro.

Un importo che va ad aggiungersi, all’ordinaria attività erogativa, che quest’anno ha rivolto una particolare attenzione, anche prima dell’emergenza sanitaria e sociale, alle iniziative delle categorie sociali deboli, al volontariato in generale e alla protezione civile

 

“Già da marzo – afferma il presidente Marcello Bertocchini – la Fondazione ha cercato occasioni di confronto con le istituzioni, le realtà del terzo settore e i rappresentanti delle categorie economiche per cercare di intercettare le reali necessità del territorio e delle sue comunità in questo frangente così delicato”.

“Purtroppo, non possiamo ancora delineare con certezza la portata e le conseguenze effettive che questa pandemia avrà sul tessuto economico e sociale del nostro Paese e proprio per questo ci siamo indirizzati verso l’individuazione di soluzioni che vadano direttamente incontro alle necessità delle persone e del territorio “.

“Siamo consapevoli che si tratta di misure in grado di portare sollievo in un arco temporale breve, ma che ci auguriamo siano determinanti per sostenere chi si trova in difficoltà in vista di una futura ripresa.”

 

LA SANITÀ

La Fondazione Cassa di Risparmio si è attivata non appena la gravità della situazione è stata evidente, sostenendo il sistema sanitario locale con l’acquisto di macchinari, attrezzature e presidi medici, a favore dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, per un totale di 500 mila euro. Contributo cui si sono aggiunti anche 15 mila euro donati dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca e circa 74 mila euro derivanti da una raccolta fondi organizzata dal Comune di Capannori.

Tomografi, ecografi, videolaringoscopi e altre apparecchiature si sono rivelati fondamentali per affrontare la crisi; strumenti versatili e preziosi che potranno in futuro essere impiegati per ‘l’ordinaria amministrazione’ delle attività dell’Ospedale San Luca, ma che rappresentano anche un presidio rassicurante in vista di una eventuale, e molto temuta, recrudescenza del virus, di fronte alla quale non possiamo farci trovare impreparati.

 

IL SOCIALE

Le conseguenze dell’emergenza sanitaria hanno avuto effetti immediati anche sul tessuto sociale, relegando in una situazione di fragilità un numero sempre più ampio di individui e famiglie, inasprendo le condizioni delle cosiddette ‘zone grigie’, ovvero quelle forme di povertà – molte delle quali nuove – che difficilmente vengono intercettate dai tradizionali strumenti del welfare.

Per far fronte a questa seconda emergenza la Fondazione, congiuntamente con la Caritas Diocesana di Lucca e con il Fondo Vivere di Lido di Camaiore, che hanno interloquito con i maggiori enti del terzo settore e coi principali comuni della provincia, ha messo a punto il progetto “riUscire”, per la creazione di un ‘Fondo solidale’ che sia di effettivo sostegno alle famiglie in difficoltà.

Si auspica che al fondo, assieme a Fondazione, Fondo Vivere e Caritas, intendano contribuire altri soggetti, come istituti bancari, amministrazioni comunali, la Diocesi, associazioni e anche privati cittadini. La Fondazione CRL parteciperà con uno stanziamento pari al doppio di tutte le altre contribuzioni al fondo, fino ad un’erogazione massima di 1 milione.

Le risorse saranno disponibili su un conto corrente unico intestato alla Caritas diocesana e al Fondo Vivere, referenti, la prima, per Piana e Valle del Serchio, la seconda per la Versilia.

Il Fondo solidale consentirà di erogare prestiti senza interessi né costi e con piani di rimborso flessibili (“Prestito di solidarietà”) e addirittura prestiti ‘restituibili’ mediante lo svolgimento di lavori di pubblica utilità (“Aiuto di solidarietà”). Un sostegno concreto alle famiglie per migliorare la qualità della vita e affrontare spese di vario genere (mediche, scolastiche, assicurative, di affitto, ecc.). Un sostegno che si affianca al servizio di “Credito di solidarietà” già da anni attivato dalla Fondazione proprio con Caritas e Fondo Vivere, e a ulteriori strumenti di accompagnamento per supportare i beneficiari nel monitoraggio dei bilanci familiari e per dar vita a circuiti economici di solidarietà, basati sul riuso e sull’economia di comunità.

 

IL LAVORO

Gli effetti del lockdown si sono mostrati immediati e spietati sia nella grande finanza mondiale quanto nelle economie locali, fino a colpire in maniera diretta la quotidianità di famiglie, persone, piccoli imprenditori, professionisti e tante altre categorie di cittadini.

Un’emergenza alla quale è dedicato il progetto “Lavoro+Bene comune”, a cui la Fondazione CRL ha deciso di destinare 2,3 milioni per dar vita a due iniziative di sostegno all’occupazione.

La prima vedrà impiegare 1,5 milioni di euro per la realizzazione di un bando per nuove assunzioni a tempo determinato nell’ambito del terzo settore. Cooperative sociali o altri soggetti potranno infatti individuare vari lavori di pubblica utilità (dal taglio erba al facchinaggio, dal supporto ai disabili al riordino archivi), ai quali indirizzare i nuovi assunti, coniugando la possibilità di creare occupazione con l’opportunità di realizzare interventi a favore dell’intera collettività.

La somma di 800 mila euro sarà invece destinata a finanziare bandi per attivare tirocini non curriculari da svolgere negli enti pubblici, con l’obiettivo di sostenere l’occupazione giovanile e favorire al contempo l’ingresso di forze fresche nella pubblica amministrazione, tra cui laureati, tecnici e giovani in possesso di professionalità adeguate ai reali bisogni degli enti.

Entrambi i bandi non prevedono alcuna forma di co-finanziamento e sono interamente sostenuti dalla Fondazione CRL.

 

L’ECONOMIA

Numerosi settori economici si trovano in difficoltà. Molte sono le attività che hanno iniziato a soffrire pesantemente durante il periodo del lockdown, quando in tanti hanno dovuto interrompere la propria attività, quando le aziende sono state costrette a ricorrere ad ammortizzatori sociali per i propri dipendenti, quando, insomma, la prolungata chiusura ha azzerato le entrate di tutti gli operatori legati al mondo del commercio al dettaglio, dell’accoglienza, della ristorazione e, più in generale, del turismo.
Con l’iniziativa “reStart” (stanziamento complessivo 1,2 milioni) la Fondazione intende aderire a progetti di enti pubblici (in particolare la Camera di Commercio) e privati finalizzati alla ripartenza e, quindi, al rilancio delle  imprese, secondo modalità in fase di elaborazione.