La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca vanta un patrimonio immobiliare di notevole importanza, tanto per valore architettonico quanto per il ruolo nevralgico che alcuni di queste strutture ricoprono per il tessuto socio-culturale, in particolare della città di Lucca.
Gli edifici restaurati e gestiti dalla Fondazione Carilucca si configurano come spazi di cultura, di aggregazione sociale, di vita. Luoghi in cui ad una fase di restauro, è seguito un percorso, una storia di fruizione e di pieno inserimento come spazi per migliorare la qualità della vita dei cittadini, ospitando un polo di alta formazione di prestigio, e creando ambienti di incontro, crescita e scambio.

Complesso Monumentale di San Micheletto Sede della Fondazione
Storia
La Sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è ‘incastonata’ nel Complesso Monumentale di San Micheletto a Lucca. Questa struttura monastica vide il primo insediamento addirittura nell’VIII secolo, quando venne edificata la prima Chiesa di San Michele in Cipriano, poi riedificata nella forma attuale nel 1195 e più volte rimaneggiata nei secoli. Nel 1433 l’edificio passa nella disponibilità delle Clarisse che ne fecero il fulcro del neonato monastero che sarà animato da queste suore dedite alla regola di Santa Chiara fino agli anni Settanta del Novecento.
Nel 1972 Fondazione Carilucca diventa proprietaria del monastero, nel 1982 inizia il consolidamento e dal 1997 avvia una sistematica ristrutturazione completata nel 2002.Già dal 1984 una parte della struttura è sede del Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti. Infatti nel 1979 i coniugi Carlo Ludovico e Licia Ragghianti, con lo scopo di costituire in Lucca un centro studi sull’arte, donarono alla Cassa di Risparmio
- una biblioteca,
- una fototeca,
- un archivio di manoscritti,
- documenti scientifici, politici, letterari, personali
- un epistolario.
L’8 febbraio 2002 il Complesso San Micheletto è acquistato dalla Fondazione che, nel marzo successivo, vi trasferisce la propria sede.
Presente e futuro
Oltre a svolgere la funzione di sede della Fondazione, il Complesso vanta un ala dedicata ad aule per lezioni frontali, un tempo utilizzate dalla Scuola IMT e oggi sede di corsi universitari, aggiornamenti e altro ancora. Ampia è anche la zona delle antiche celle, utilizzate come foresteria e come stanze concesse gratuitamente ad associazioni non profit del territorio quali sedi operative.
Oltre che per essere la sede storica della Fondazione Ragghianti, il “San Micheletto” è noto anche perché accoglie l’Auditorium “Vincenzo Da Massa Carrara”, da anni punto di incontro, divulgazione e scambio utilizzato da tutte le realtà del territorio e importante spazio durante alcune delle manifestazioni più importanti della città.

Complesso di San Francesco a Lucca Alta formazione, divulgazione, cultura
Storia
Nel 1228, a soli due anni dalla scomparsa di San Francesco, i Frati Minori iniziarono la costruzione di una chiesa dedicata a Santa Maddalena. Si insedia una piccola comunità che nei decenni cresce in numero e consapevolezza, tanto da risultare sempre scomoda e indipendente. Si pensi che nel 1328 i francescani di Lucca si occuparono delle esequie del condottiero Castruccio Castracani, scomunicato ben due volte dal papa.
Proprio tra XIII e XIV secolo sorge l’attuale struttura del Complesso di San Francesco di Lucca, ad aula unica e tre cappelle absidali – tipologia squisitamente francescana – che diventa pantheon lucchese, scelto da nobili e personalità per la propria sepoltura.
Il convento si afferma come Studium: tra XV e XVII secolo si attesta il duplice ruolo nel contesto cittadino di luogo della cultura e punto di riferimento per i movimenti sociali e popolari. Una connotazione che proprio negli ultimi anni si è rinnovata grazie al grande restauro realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Il convento prospera fino all’avvento dei napoleonici, quando diviene grande reclusorio. Alla caduta di Elisa Baciocchi Bonaparte tornano i Francescani, di nuovo espropriati con l’Unità d’Italia che vede l’indemaniamento della struttura. Una sollevazione popolare conduce quindi a una soluzione che prevedeva il ritorno dei frati, ma il declino dell’ordine nella chiesa è ormai in atto e si concretizza nel Novecento, secolo che vede, tra l’altro, il completamento, in stile medievaleggiante, della grande facciata.
Restauro del Complesso di San Francesco a Lucca
Una piccola impresa moderna su un complesso di oltre tredicimila metri quadrati. La Fondazione acquista l’intero Complesso di San Francesco dal Comune di Lucca e in soli due anni realizza un restauro, dal 2011 al 2013, a tempo di record, compiendo accurate campagne archeologiche e provvedendo ad una ridefinizione funzionale degli spazi: i chiostrie tutti gli ambienti del convento (celle, refettorio, le cappelle e altre aree di vita comune) sono diventati sede del campus della Scuola Alti Studi IMT Lucca che lo detiene in comodato gratuito, rinnovando il ruolo di centro del sapere e della ricerca per il San Francesco.
Contemporaneamente la grande Chiesa e la Chiesetta di San Franceschetto sono state completamente ristrutturate e restaurate in ogni elemento architettonico, pittorico e plastico, per diventare luoghi della cultura, dell’incontro e della divulgazione, direttamente gestiti dalla Fondazione.
Presente e futuro
Come Campus IMT, il complesso di San Francesco di Lucca rappresenta il fiore all’occhiello dell’alta formazione lucchese. Un’istituzione nata nel 2005 che si è distinta per la qualità e la capacità innovativa della sua ricerca e del suo programma di dottorato, e per la sua natura interdisciplinare, caratterizzata dalla complementarietà di metodologie desunte da materie quali l’economia, l’ingegneria, l’informatica, la matematica applicata, la fisica, le neuroscienze cognitive e sociali, la storia politica, l’archeologia, la storia dell’arte e l’analisi e la gestione del patrimonio culturale.
Fondazione Carilucca ha contemporaneamente reso la Chiesa di San Francesco di Lucca un punto di riferimento nella geografia culturale della città, sia grazie a iniziative direttamente prodotte sia concedendo l’uso di questo spazio alle realtà culturali del territorio. Furono presentati come “nuovi spazi per la città” e così di fatto è stato.
Ma quello che ha significato questa riqualificazione è ‘leggibile’ più che altro nel nuovo volto dell’intero quartiere, che da zona più degradata della città è divenuta contesto di vita quotidiana completamente rinnovato e partecipato, dove sono rifiorite le attività commerciali, si moltiplicano le occasioni di aggregazione e la condivisione degli spazi.
APERTURA AL PUBBLICO
Visite libere sabato, domenica e festivi con orario 10-17.

Oratorio degli Angeli Custodi Bellezza, intimità, poesia
Storia
Un gioiello inatteso. L’oratorio degli Angeli custodi, con il suo eccezionale apparato decorativo, rappresenta uno dei più importanti esempi del Barocco a Lucca. Una facciata ‘discreta’, quasi nascosta e uno spazio interno in cui architettura e pittura dialogano attraverso un linguaggio in cui le esuberanze seicentesche sono moderate dalla più classica eleganza lucchese. Edificato nel 1638 per volontà di Bonaventura Guasparini (1579-1659), fondatore di quella Confraternita dell’Angelo Custode nata nel 1627 e dedita fino ai primi dell’Ottocento all’educazione dei giovani più bisognosi della città. Nel 1808, in periodo napoleonico, la Congregazione viene soppressa, come molti altri istituti religiosi lucchesi, e l’Oratorio viene riaperto al culto solo nell’aprile del 1814.
La decorazione pittorica è un’esplosione di colori e di armonia. Sebbene concepito con attento equilibrio, l’apparato decorativo è un esempio ‘da manuale’ di sfarzosa decorazione barocca ideata da Giovan Domenico Lombardi (1682-1751), che mise a punto un complesso sistema di rimandi decorativi e iconografici verosimilmente intorno al secondo decennio del Settecento. Seicentesche invece le tele, nove, tutte antecedenti all’intervento del Lombardi, di cui otto sono dedicate ad altrettanti episodi della storia biblica in cui l’intervento degli angeli svolge un ruolo decisivo.
Restauro dell’Oratorio degli Angeli Custodi di Lucca
La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, nell’intento di conservare e recuperare questo raro gioiello di arte barocca di proprietà della Curia di Lucca, ha avviato nel 2017 un’intensa campagna di restauro anche grazie al contributo di Azimut Holding SpA, che ha sostenuto direttamente il restauro di sette delle nove tele presenti.Le operazioni di restauro dell’Oratorio degli Angeli Custodi di Lucca hanno consentito un generale risanamento della struttura e di tutti gli elementi lignei e lapidei che compongono con gli affreschi il complesso e affascinante dialogo tra elementi dipinti e decorazioni materiali. Tutto per fare dell’Oratorio un luogo di vita, di cultura e di condivisione, dove svolgere incontri a tema musicale, storico e divulgativo, nonché permettere a turisti e cittadini di fruire di questa meraviglia nascosta riportata a nuova luce.
Presente e futuro
L’Oratorio degli Angeli Custodi in pochi anni si è inserito nei flussi turistici della città ed è diventato ‘luogo del cuore’ di molti lucchesi, che non potevano minimamente immaginare quanta bellezza si nascondesse dentro un ingresso così austero.Fondazione Carilucca detiene il comodato d’uso per concessione della Curia di Lucca, con la finalità di renderlo luogo di musica e cultura. Dall’aprile 2024 è sede principale della manifestazione curata dalla Fondazione stessa, dedicata alla poesia, Canone in verso.
APERTURA AL PUBBLICO
A partire dal 5 aprile 2025 – Visite libere sabato, domenica e festivi con orario 10-19.