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RICCARDO MUTI INAUGURA LA RASSEGNA “LUCCA IN MUSICA”

Venerdì, 31 Marzo, 2006

Sarà il maestro Riccardo Muti, insieme con l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” di Piacenza e il violoncellista Massimo Polidori, ad inaugurare, mercoledì 3 maggio, alle ore 21, nella Basilica di San Frediano, la quarta edizione di Lucca in Musica, la manifestazione che in soli quattro anni ha regalato alla città appuntamenti musicali di grande valore, con artisti di fama internazionale come Uto Ughi, Zubin Mehta, Bruno Canino. La rassegna, promossa e organizzata dall’Associazione Musicale Lucchese e dal Teatro del Giglio con il contributo e la collaborazione di Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca proseguirà con altri quattro appuntamenti, in programma a partire da settembre: il pianista polacco Krystian Zimerman, il violinista Vladimir Spivakov e i Virtuosi di Mosca, il violoncellista Enrico Dindo con i Solisti di Pavia. Resta ancora una sorpresa, invece, il programma del Concerto di Natale 2006, che si terrà, come di consueto, nella basilica di San Frediano.
Il maestro Muti, alla guida degli ottanta componenti dell’orchestra da lui fondata nel 2004, si esibirà in un programma che va dal “Concerto in do maggiore per violoncello e orchestra” (Hob. VIIb:1) di Franz Joseph Haydn (violoncello solista sarà Massimo Polidori) alla suite dal balletto “Nobilissima visione” di Paul Hindemith, per concludersi con la celeberrima sinfonia dal "Guglielmo Tell" di Gioacchino Rossini.
Portato all’attenzione della critica e del pubblico nel 1967 con l’assegnazione del primo posto al prestigioso Concorso “Cantelli” di Milano, in questi quaranta anni di straordinaria carriera Riccardo Muti ha diretto le più prestigiose orchestre internazionali: dai Berliner Philharmoniker alla Bayerischen Rundfunk, dalla New York Philharmonic all’Orchestre National de France alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i Wiener Philharmoniker, ai quali lo lega un rapporto assiduo e particolarmente significativo, e con i quali si esibisce al Festival di Salisburgo dal 1971. Direttore musicale del Teatro alla Scala dal 1986 al 2005, a lui si devono i progetti di respiro internazionale, come la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana. Accanto ai titoli del grande repertorio hanno trovato nuova visibilità anche altri autori meno frequentati: preziose pagine del Settecento napoletano e opere di Gluck, Cherubini, Spontini, Poulenc. Il lungo periodo trascorso come direttore musicale dei complessi scaligeri ha avuto il suo culmine nel dicembre 2004 con la trionfale riapertura della Scala. Chiamato a dirigere il concerto che ha inaugurato le celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Mozart al Grosses Festspielhaus di Salisburgo, Riccardo Muti ha rinsaldato i legami e le affinità ideali con i complessi dei Wiener Philharmoniker. In tale occasione è stato anche annunciato il suo impegno per il Festival di Pentecoste dove, a partire dal 2007 e insieme alla “Cherubini”, l’orchestra giovanile da lui fondata, affronterà un progetto triennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano.
L’Orchestra “Cherubini”
“Vorrei restituire al mio Paese ciò che da esso e dai suoi grandi maestri ho ricevuto: costruire un’orchestra di giovani talenti italiani che, dopo il Conservatorio, in tre anni di attività possano apprendere il significato dello stare in orchestra, del dare il proprio contributo ad una compagine sinfonica od operistica, acquisendo piena consapevolezza di un ruolo che certo non è meno importante di quello solistico”. Fondata dal maestro Muti nel 2004 e ispirata dalla sua volontà e dal suo desiderio, l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi - attivo in ambito europeo e considerato da Beethoven stesso il più grande della sua epoca - per sottolineare, insieme ad una forte identità nazionale, la propria inclinazione ad una visione europea della musica e della cultura. Orchestra di formazione, quindi, la “Cherubini” si pone quale trait d’union tra il mondo accademico e l’attività professionale. Gli 80 giovani strumentisti, provenienti da tutte le regioni italiane e scelti tra oltre 600 aspiranti attraverso audizioni e selezioni effettuate nel corso di due anni da una commissione presieduta dallo stesso Muti, saranno integrati dai migliori allievi della Scuola di Fiesole, sulla base di un accordo tra l’Orchestra Cherubini e la prestigiosa istituzione toscana di formazione musicale. Il percorso di crescita è articolato in periodi di studio che trovano sempre sbocco nel confronto con il pubblico. “Solo in questo modo – spiega Muti – è possibile dare spazio all’entusiasmo e al talento di questi giovani musicisti abituati in conservatorio ad affrontare solo marginalmente il momento delle esercitazioni orchestrali, nonché, a causa di programmi troppo spesso antiquati, a trascurare autori fondamentali per il loro sviluppo artistico”.
Massimo Polidori
Massimo Polidori ha iniziato gli studi presso il conservatorio “Verdi” di Torino sotto la guida del Maestro Renzo Brancaleon. Diplomatosi con il massimo dei voti, ha proseguito gli studi al conservatorio Superiore di Musica di Ginevra. Precocissimo talento, ha debuttato a soli sedici anni eseguendo le “Variazioni Rococo” con l’Orchestra Filarmonica di Sofia per proseguire con un’intensa attività concertistica che lo ha portato nelle più prestigiose sale europee e statunitensi. In veste di violoncello solista della Camerata Bern, ruolo che ha ricoperto per cinque anni, ha collaborato con artisti quali H. Holliger, A. Chumachenco, T. Zehetmair. Nello stesso periodo è stato titolare della cattedra di violoncello presso il Conservatorio di Musica di Fribourg. È tra i fondatori del “Trio Johannes” con il quale ha inciso l’integrale dei trii con pianoforte di Brahms per la rivista Amadeus. Questa formazione cameristica è stata premiata al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Trieste e a quello di Osaka. Il trio, inoltre, ha recentemente debuttato alla Carnegie Hall di New York, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica. Nel 2000, Polidori è stato scelto dal Maestro Riccardo Muti per ricoprire il ruolo di Primo violoncello nell’orchestra del Teatro alla Scala. Dal 2001 è il violoncellista del “Quartetto d’Archi della Scala”.

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