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FRONTEGGIARE L'EMERGENZA SOCIALE

Un fondo solidale per le famiglie in difficoltà.

Le conseguenze dell’emergenza sanitaria hanno avuto effetti immediati anche sul tessuto sociale, relegando in una situazione di fragilità un numero sempre più ampio di individui e famiglie, inasprendo le condizioni delle cosiddette ‘zone grigie’, ovvero quelle forme di povertà – molte delle quali nuove – che difficilmente vengono intercettate dai tradizionali strumenti del welfare.

Per far fronte a questa seconda emergenza la Fondazione, congiuntamente con la Caritas Diocesana di Lucca e con il Fondo Vivere di Lido di Camaiore, che hanno interloquito con i maggiori enti del terzo settore e coi principali comuni della provincia, ha messo a punto il progetto “riUscire”, per la creazione di un ‘Fondo solidale’ che sia di effettivo sostegno alle famiglie in difficoltà.

Si auspica che al fondo, assieme a Fondazione, Fondo Vivere e Caritas, intendano contribuire altri soggetti, come istituti bancari, amministrazioni comunali, la Diocesi, associazioni e anche privati cittadini. La Fondazione CRL parteciperà con uno stanziamento pari al doppio di tutte le altre contribuzioni al fondo, fino ad un’erogazione massima di 1 milione.

Le risorse saranno disponibili su un conto corrente unico intestato alla Caritas diocesana e al Fondo Vivere, referenti, la prima, per Piana e Valle del Serchio, la seconda per la Versilia.

Il Fondo solidale consentirà di erogare prestiti senza interessi né costi e con piani di rimborso flessibili (“Prestito di solidarietà”) e addirittura prestiti ‘restituibili’ mediante lo svolgimento di lavori di pubblica utilità (“Aiuto di solidarietà”). Un sostegno concreto alle famiglie per migliorare la qualità della vita e affrontare spese di vario genere (mediche, scolastiche, assicurative, di affitto, ecc.). Un sostegno che si affianca al servizio di “Credito di solidarietà” già da anni attivato dalla Fondazione proprio con Caritas e Fondo Vivere, e a ulteriori strumenti di accompagnamento per supportare i beneficiari nel monitoraggio dei bilanci familiari e per dar vita a circuiti economici di solidarietà, basati sul riuso e sull’economia di comunità.